Editoriale

Journal “Cultori dell’incontro” Fare della ricerca un ponte di incontro, dialogo, cambiamento

Papa Francesco rappresenta un dono per l’umanità. Oggi, in un mondo senza pace, senza capacità di pensare il futuro, dominato dalla logica del profitto a tutti i costi, che produce scarti umani, nel quale la cultura dello scontro, la costruzione del nemico, la logica del muro che esclude sembrano vincenti, il pensiero, la parola, la testimonianza di Papa Francesco lo propongono come l’unico leader mondiale al quale possono rivolgersi le donne e gli uomini di oggi, quale che sia il loro credo religioso, la cultura alla quale appartengono, il posto che occupano nella società.

Stiamo forse arrivando ad un punto cruciale, a un problema molto più urgente dei pur grandi problemi ecologici che minacciano la vita del nostro pianeta terra.

Quello che si sta estinguendo, molto prima delle specie animali o vegetali, delle risorse idriche o energetiche, è l’umanità, la dimensione umana dentro di noi, la nostra parte spirituale.

La globalizzazione dell’indifferenza e la radicalizzazione delle appartenenze ideologiche sono lo scenario della nostra quotidianità. Uno scenario che vede spegnersi ciò che è umano negli esseri umani. Uno scenario che Papa Francesco riconosce, evidenzia, contrasta e ci chiede di contrastare attraverso l’educazione: “Non si può cambiare il mondo se non si cambia l’educazione”.

‘Scholas Occurrentes’ nasce per dare voce e rendere incontrabile questo eccezionale Magistero, annunciandolo e testimoniandolo in ogni Paese del mondo e in ogni  contesto sociale, utilizzando tutti i linguaggi che possono incontrare le diverse generazioni, i giovani prima di tutto: il linguaggio dell’arte, il linguaggio dello sport, il linguaggio dei social, il linguaggio della cultura, il linguaggio dell’esperienza.

Le ‘Cattedre di Scholas’ sono una delle forme di questo servizio, sorgono nel mondo accademico delle università e dei centri di ricerca, con l’intento di mettersi in ascolto della Cattedra per eccellenza, quella di Francesco, e di diffonderne la lezione, attraverso una riforma prima di tutto della logica accademica, e poi della presenza nella realtà, attraverso l’impegno a conoscere per comprendere, a comprendere per agire, ad agire per servire e quindi per cambiare il mondo.

Attualmente aderiscono al programma delle ‘Cattedre Scholas’ 103 università di 36 paesi dei cinque continenti. Vi partecipano istituzioni universitarie pubbliche e private, laiche e confessionali di tutte le espressioni religiose. Colpisce la grande varietà di orientamenti, strutturazione, culture, che danno corpo alla rete. Vi figurano università dedicate alle discipline umanistiche ed  altre specializzate in scienze matematiche, scientifiche, tecnologiche.

Il fatto che una singola Cattedra, inserita all’interno di un’università, sia parte della grande rete mondiale delle Cattedre Scholas, costituisce una straordinaria opportunità di arricchimento, attraverso il dialogo e le molteplici forme di collaborazione che si possono sviluppare. In questa direzione un grande apporto viene offerto dal programma internazionale delle Cattedre, che si sviluppa attraverso la modalità dei congressi annuali che scandiscono il particolare anno accademico delle Cattedre Scholas, punto di incontro e di sviluppo dell’intero progetto. Si tratta di un modello dinamico, che si sta ancora strutturando e precisando, una sorta di cantiere sempre aperto, come del resto è nella natura della ricerca e della sperimentazione.

La novità accademica introdotta dalle Cattedre non consiste tanto nel fatto che l’università si apra alla realtà esterna, quanto nel tipo di rapporto che essa intende instaurare.

C’è, infatti, un forte interesse delle università a proporsi come fattore di sviluppo nel contesto in cui operano e questa loro capacità di impatto sociale ed economico viene considerata favorevolmente tanto da pesare nella valutazione e nel posizionamento nelle classifiche (ranking), al punto che oggi si ritiene che le finalità dell’università riguardino non solo la ricerca e la formazione, ma anche la capacità di intervento esterno (si parla di extension, di ‘terza missione’ …). Solitamente, però, la relazione che una università instaura con la realtà è di tipo funzionale, risponde alle esigenze interne all’università stessa, che ha bisogno di procurarsi risorse dall’ambiente esterno.  Le Cattedre invertono questa logica, l’università non esce dalle proprie mura per procurarsi risorse, ma per farsi risorsa per la comunità. Al paradigma utilitaristico contrappongono il paradigma del servizio.

Un nuovo strumento: il Journal Cultori dell’Incontro

Il cammino delle Cattedre è ancora in fase di definizione, un itinerario nel quale la strada si fa camminando,  scandito dai Congressi annuali, dal lavoro dei gruppi di ricerca che collaborano nella rete della grande aula globale Scholas.Social, dalle tante esperienze che nelle singole università si vanno moltiplicando.  E’ un cammino creativo, fecondo, che genera novità.

Il Journal Cultori dell’Incontro si inserisce come nuovo, importante strumento, scientifico come deve esserlo una rivista universitaria, ma non prigioniero delle logiche accademiche, non uno specchio nel quale la riflessione si rimiri narcisisticamente, ma come ponte che promuova confronto e incontro.

Il Journal  scaturisce dall’esperienza della comunità di ricerca di Scholas Chairs, nella quale pensiero e vita si intrecciano, per promuovere dialogo e incontro, non solo tra persone e istituzioni, ma anche tra discipline ed esperienza, nel desiderio di superare la frammentazione e ricomporre l’unitarietà  dei saperi e delle relazioni umane. Radice della proposta culturale è la Cattedra di Papa Francesco, il suo Magistero pedagogico.

Gli obiettivi si possono così riassumere:

-  favorire sinergie tra le diverse Cattedre di Scholas individuando nuovi percorsi di ricerca e di collaborazione che siano espressioni di dialogo, reciprocità, impegno sociale in favore dello sviluppo delle persone e delle comunità;

-  promuovere una visione aperta e articolata dei saperi scientifici, valorizzando la collaborazione e l’integrazione delle diverse discipline e visioni culturali, mettendo in dialogo i metodi e integrando i risultati;

- diffondere nella comunità scientifica i risultati delle ricerche e la conoscenza delle esperienze innovative realizzate nei diversi contesti nei quali operano le Cattedre Scholas;

- contribuire a ridefinire gli standard di qualità in base ai quali vengono definite le posizioni nei ranking universitari, valorizzando gli aspetti che riguardano la responsabilità sociale, l’impegno in favore della comunità; il coinvolgimento e la valorizzazione degli studenti; il rinnovamento della didattica;

- promuovere nella concretezza della vita sociale il dialogo interculturale e interreligioso, in una dinamica di ascolto e di recioprocità.

Mentre prende avvio, con questo primo numero, l’avventura della rivista, facciamo nostro l’augurio fatto da papa Francesco a Scholas, nel video intervento rivolto ai partecipanti al Congresso delle ‘Cattedre Scholas’, riuniti a Gerusalemme :

<< La nostra utopia con le Cattedre Scholas è quella di «creare una cultura dell’incontro» unendo le persone, valorizzando le loro diversità, cercando non uniformità,  ma armonia, che è quello di cui ha bisogno questo mondo così atomizzato, un mondo che teme la differenza e che a partire da questo timore costruisce muri oppure porta a vivere “come nemici”. >> (Papa Francesco, Video messaggio ai partecipanti al Congresso Scholas Chairs 2017 a Gerusalemme)

 

Italo Fiorin

Presidente del Comité Científico